È questo lo slogan scelto dall’Organizzazione mondiale della sanità per la Giornata mondiale dell’udito che si celebra il 3 marzo di ogni anno. La giornata odierna pone l’accento sulla salvaguardia dell’udito e all’impatto che ne deriva in termini di costi economici e sociali per la sanità mondiale.
Quante sono le persone che soffrono di perdita dell’udito?
Il World Hearing Report, redatto dalla OMS lo scorso anno, ha stimato che il 5% (430 milioni) della popolazione mondiale soffre di una generica perdita della funzionalità uditiva e che entro il 2050 il dato aumenterà del 50% coinvolgendo circa 700 milioni di persone. In Italia, secondo i dati diffusi dal Ministero della salute, sono 7 milioni le persone con perdita di udito, il 12.1% della popolazione.
L’ipoacusia è curabile?
Molte di queste persone soffrono di una perdita uditiva le cui cause sono ampiamente prevenibili o curabili se supportate da efficaci piani di prevenzione, valutazione e riabilitazione attraverso la presa in carico del paziente ipoacusico da parte di equipe sanitarie multi professionali. In quest’ambito trova collocazione, sia sul territorio italiano che europeo, il Tecnico audiometrista che a pieno titolo si occupa della prevenzione (screening neonatale uditivo, pediatrico e sugli adulti), della valutazione e riabilitazione dei deficit uditivi e vestibolari.
La gestione dell’ipoacusia sul territorio.
Tra le proposte presentate all’interno del PNRR, la FNO TSRM e PSTRP ha previsto la presenza sul territorio di equipe multi professionali per la gestione della ipoacusia, potenziando gli ambulatori territoriali e la medicina domiciliare, al fine di soddisfare i bisogni di salute delle persone più fragili, come bambini ed anziani.
Sentire bene, per vivere meglio.
La Commissione di albo nazionale dei Tecnici audiometristi invita i cittadini a effettuare controlli audiologici periodici.